Borgo Loreto/SP
via Loreto 1 - 26100 Cremona
apertura dal 28 giugno al 30 agosto 2013
giorni giovedì venerdì e sabato 9-13 e su prenotazione
Spazi Docili
Gioie Fiorentine
progetto per ‘The Wall’ di Pietro Gaglianò
Il progetto ‘Gioie Fiorentine’ intende esaminare in maniera sistematica
quanto l’immaginario sessuale plasmi la forma esteriore e simbolica di
una città e quanto esso ci possa influenzare, in maniera soprattutto
inconscia, nella comprensione e nell’esperienza di un luogo.
Il
potere usa da sempre l’inconscio (anche sessuale – vedi Berlusconi o
Mussolini) per far penetrare più in profondità la propria presa. In
paesi di cultura tradizionale, patriarcale, clericale come l’Italia esso
è legato strettamente ad un immaginario di stampo maschile/maschilista.
I luoghi (sia quelli simbolici che quelli pubblici o ordinari) si
rivestono perciò di una ‘patina rappresentativa’ dalle svariate
risonanze semiotiche tra le quali quella sessuale non manca mai.
Il potere per esprimersi deve incarnarsi e materializzarsi/prendere
forma. E i modelli sessuali rappresentano uno dei suoi vettori più
potenti con le loro dinamiche di dominazione, subordinazione,
accoglienza, cedevolezza.
La classe politica di un luogo è sempre
causa ed effetto della cultura locale e dell’immaginario (estetico come
sessuale) locale. E la Firenze di oggi non sfugge alla regola.
Confrontandoci con il tema di ‘The Wall’ abbiamo convenuto da subito
nell’interpretare l’idea di ‘muro’ non come rigida separazione ma come
confine osmotico, come diaframma tra due aree di senso attigue.
Il
lavoro che proponiamo va in questo senso esplorando il confine che
delimita/definisce la rappresentazione e la strumentalizzazione
politica, l’usare un luogo e l’essere usati da esso e dall’idea di
Potere che esso contiene.
La classe politico-burocratico-amministrativa
italiana ci rende quotidianamente donne-oggetto e uomini-oggetto
imponendoci le conseguenze della propria incapacità. Spazi Docili vuole
ribaltare questa dinamica attraverso l’uso dei linguaggi estetici e
dimostrare quanto sia facile, per artisti ed intellettuali che lo
vogliano fare, manipolare il punto di vista attraverso il quale
guardiamo i potenti. Una volta tanto gli ‘oggetti’ siano loro.
Spazi Docili [Docile Spaces]
Gioie Fiorentine [Florentine delights]
For Pietro Gaglianò’s project ‘The Wall’
The ‘Florentine delights’ project analyzes in a systematic way how the
sexual imagery shapes the outward and symbolic form of a city and how it
is able to affect us, especially in an unconscious way, in the
understanding and in the experience of a place.
Power has
always used the unconscious (including the sexual one - see Berlusconi
or Mussolini) to penetrate deeper into society. In countries of
traditional, patriarchal, clerical culture as Italy, Power is closely
linked to a male/macho imagery. Every kind of place – symbolic, public
or even ordinary ones - has therefore a sort of ‘representative skin’
which has various semiotic resonances, and the sexual one is always
present.
Power has to incarnate and materialize/take shape to
express itself. And the sexual models are among its most powerful
carriers with their dynamics of domination, subordination, acceptance,
compliance.
The political class of a specific place is always cause
and effect of the local culture and of the local - aesthetic or sexual -
imaginary. Today’s Florence is no exception.
Focusing on 'The
Wall', we agreed immediately to interpret the idea of a ‘wall’ not as a
strict separation but as a permeable border between two areas of
contiguous sense.
‘Florentine delights’ goes in this direction
exploring the boundary that demarcates/defines the political
representation and manipulation, the use of a place and the fact of
being used by it with the idea of Power which it contains.
The Italian political-bureaucratic-administrative
class turn us every day into object-women and object-men imposing on us
the consequences of its incompetence. Spazi Docili [Docile Spaces]
wants to reverse this dynamic through the use of aesthetic languages. We
aim to demonstrate how easy it is, for willing artists and
intellectuals, to manipulate the point of view through which we look at
the powerful people. For once, they can be the 'objects'.
Un progetto di
Pietro Gaglianò
in collaborazione con
B.go Loreto/SP e la partecipazione del Laboratorio di Quartiere - Dammi
il 5 in rete, il gruppo Abi-tanti della Terra e CRAC Centro Ricerca
Arte Contemporanea
Giovedì 27 giugno alle ore 18.00, negli
spazi di B.go Loreto/SP, inaugura The Wall (archives) #8 – beyond the
railway, nuova edizione del progetto che coinvolge artisti, curatori e
studiosi chiamati a partecipare con un contributo formale o teorico per
creare un archivio mobile: una piattaforma per il dibattito dalla quale
scaturiscono esperienze di formazione e laboratori di mappatura
sensibile dello spazio sociale.
A Cremona il progetto si colloca con
precisione ai margini della città, oltre la ferrovia che separa Borgo
Loreto dal centro storico, per una indagine sulla periferia come luogo
di decantazione e nuova propulsione culturale. Nato in collaborazione
con B.go Loreto/SP e CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea, The Wall #8
prevede la realizzazione di un laboratorio rivolto agli studenti del
Liceo Artistico Statale “Bruno Munari” e ai giovani creativi del
territorio. Le attività saranno incentrate sull’interpretazione di
alcune condizioni di permeabilità dello spazio pubblico e confluiranno
in una formalizzazione che verrà presentata in occasione
dell’inaugurazione.
Verrà realizzato un secondo laboratorio
dedicato alle insegnanti delle scuole cremonesi e incentrato sui temi
della comprensione della diversità sociale e della sua valorizzazione.
Per tutto il periodo di permanenza nello spazio di Borgo Loreto, i
materiali di The Wall (archives) saranno a disposizione del pubblico in
libera consultazione.
The Wall (archives) è nato nel 2010 per aprire
un dibattito intorno al concetto di muro, a partire dalla definizione
geopolitica di frontiera per esplorare le più diverse interpretazioni
sociali, culturali, territoriali, estetiche. Il progetto sviluppa un
modello discussione sui linguaggi contemporanei e di comunicazione con
il pubblico che reinterpreta la prassi contemporanea dell’archiviazione
in funzione creativa. I materiali raccolti sono di qualsiasi natura e
formato: performance, video, foto, disegni, o altre opere, testi
originali, documenti, libri, riviste, dichiarazioni verbali. The Wall
(archives) si muove di città in città ampliandosi col lavoro di nuovi
autori incontrati lungo il percorso e assumendo ogni volta un profilo
diverso sul piano della condivisione con il pubblico e dei dispositivi
messi in opera. Nel corso delle precedenti edizioni, a Firenze, Roma,
Bologna, Lecce, Città del Lussemburgo, Santa Croce sull’Arno (Pisa),
Cosenza, ha presentato i contributi di oltre 160 autori e ha avviato
progetti specifici con le istituzioni e con gli enti di formazione.
http://www.thewallarchives.net/spazidocili.html