giovedì 18 febbraio 2010

Le mani sulla città

Dopo le notizie allarmanti di questi giorni è oramai
sotto gli occhi di tutti come un sistema corrotto e
marcio abbia reso l'Italia una fogna del malaffare
e del malcostume. Dalle continue ricerche della
magistratura affiorano quotidianamente rapporti
putrescenti tra imprenditori, servitori dello Stato,
politici, criminali, prostitute e così via. Il vortice di
fango sembra non fermarsi e soprattutto non
risparmiare nessuno. Noi, al momento lasciamo
che la magistratura compia i suoi accertamenti e
che questa girandola impazzita possa finalmente
trasformarsi in una situazione più chiara e delineata,
senza eccessive stratificazioni torbide e opache;
ma sicuramente non è possiamo non ricordare che il
tutto sembra essere partito proprio dalla piana di
Castello, di cui Spazi docili si interessò ormai un anno
fa (scorrendo a ritroso il blog ne vedrete delle belle).




Inoltre, sembrerebbe che l'inchiesta si stia spostando
sui cantieri dei "nuovi"Uffizi di Firenze e, guarda caso,
sull'area dell'Ex Panificio Militare e della Manifattura
Tabacchi. Queste due zone sono anch'esse già state
oggetto di documentazione e ricerca per Spazi docili
( sempre scorrendo il blog potete trovare le foto e i
rendiconto delle derive effettuate).


Queste aree, ovviamente interdette e off limits,
sono state da sempre ritenute da Spazi docili per
l'appunto zone strategiche di notevole interesse
per il legame malsano tra politica, spazio pubblico
e varie tipologie di speculazioni. Il nostro progetto
ha sempre cercato di dialogare con l'Istituzione
per poter almeno visionare e documentare lo stato
di questi immobili e delle aree connesse, ma la
risposta è stata sempre negativa. Adesso crediamo
di aver finalmente compreso le motivazioni.
Attendiamo allora che sia fatta chiarezza anche
sull'ultimo grande mistero dell'incompiuto fiorentino.
Aspettiamo di conoscere la storia del Meccanotessile,
anch'essa area interdetta per Sapzi docili. Chissà
che non riusciremo a capire presto, anche in quel
caso, le reali motivazionidi tanti dinieghi.

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