lunedì 28 aprile 2014

Spazi Docili: Si può produrre identità? Firenze, autunno 2013 – primavera 2014 Intervento #4: Jo Q. Nelson


Spazi Docili [Docile Spaces] è lieto di annunciare la residenza e l’intervento di Jo Q. Nelson nell’ambito del progetto di arte pubblica Si può produrre identità?
L’artista lavorerà sul tabernacolo di Piazzetta dei Del Bene nelle giornate dal 20 al 27 aprile.
Alla nicchia sarà sovrapposta l’immagine di una ricostruzione storica dell’area e una finta impalcatura in legno per evocare l’ormai perduto contesto storico-architettonico.

Il progetto Si può produrre identità? ha avuto inizio nel novembre 2013 e terminerà con l’intervento di Brychan Tudor (maggio).
Dopo la conclusione del lavoro a Firenze, inizierà una fitta fase di presentazioni e mostre documentarie attraverso le quali confrontare il progetto con diverse scene artistiche internazionali ed iniziare la preparazione per la seconda edizione.



Jo Q. Nelson

La sua pratica artistica si concentra spesso sul portare all’attenzione del pubblico gli elementi trascurati dell'ambiente urbano che ci circonda. Tubi che trasportano l'acqua di cui abbiamo bisogno, condotti elettrici che forniscono la luce e l'energia che consumiamo, prese d'aria che fanno circolare l'aria che respiriamo - queste banali necessità quotidiane degli spazi edificati vengono dall’artista portate in primo piano attraverso interventi semplici, sottili e spesso giocosi. Nel rendere questi elementi visibili Jo Nelson ci ricorda il nostro collegamento fisico con gli spazi che occupiamo di conseguenza indicandoci, allo stesso tempo, come si costituisca il contesto sociale.
Un aspetto rilevante del suo lavoro riguarda le interazioni che avvengono negli spazi sociali: come le persone si relazionino con gli spazi che li circondano e come tali spazi influenzino i loro rapporti reciproci.
Il suo lavoro fa spesso ricorso ad interviste e conversazioni con le comunità locali, rispondendo alle idee di specifici individui su dove essi vivano, lavorino o giochino. Questi interessi hanno prodotto una vasta gamma di progetti, da grandi cartelloni pubblicitari a piccoli interventi di appropriazione degli spazi urbani attraverso la costruzione di case su alberi, da proposte assurde per progetti di massiccio sviluppo urbano fino a semplici gesti che facciano notare decorazioni architettoniche ormai trascurate.




Descrizione sintetica del progetto

Il progetto Si può produrre identità?, ideato e curato da Fabrizio Ajello e Christian Costa di Spazi Docili [Docile Spaces], verte sulla realizzazione di un ciclo di interventi di arte contemporanea in una serie di nicchie del centro storico di Firenze da parte di artisti italiani e stranieri. I lavori esposti dovranno dialogare con l’ambiente circostante e proporre nuove maniere d’uso di tale tipologia di spazi.
Nessun intervento altererà in maniera permanente o andrà a danneggiare gli spazi concessi.

Per secoli nicchie ed edicole sono state percepite e “vissute” come sedi privilegiate del sacro e dell’identità, vere e proprie soglie spazio-temporali, come luoghi magici, dinamici, funzionali per la vita delle persone in transito e per gli abitanti dei luoghi circostanti. Spazi in cui sacro e rappresentazione del sacro, polemica politica e punto di vista cittadino, messa in scena teatrale e metateatrale si sono incontrati per lungo tempo.
Oggi, in molte città italiane e nelle loro periferie, le edicole sono state inglobate nell’intricato tessuto urbano, spesso dimenticate in angoli ciechi di palazzine ormai moderne, svuotate delle presenze divine per divenire nidi privi di vita. Alcune di esse racchiudono ancora affreschi sbiaditi o ex voto difesi da vetrate, molte altre sono ormai solo cavità nude, abbandonate alle intemperie e all’inquinamento.

Questa non è una collettiva dispersa per il centro di Firenze.
Gli artisti coinvolti sono abituati a lavorare in ambiti pubblici e hanno accettato un processo di forte negoziazione e discussione del loro intervento.
Con questo progetto desideriamo ribadire un modello di arte pubblica conscio del territorio in cui si interviene, capace di coinvolgere le comunità che abitano tali luoghi e di esprimerne le urgenze.
Con questa prima serie di interventi si vuole iniziare un discorso di riuso e rivitalizzazione delle aree neglette della città di Firenze da continuarsi nel tempo attraverso nuove edizioni di questo progetto e attraverso un fitto programma di azioni artistiche negli spazi pubblici.


Calendario dei prossimi interventi

Maggio 2014: Brychan Tudor (Cardiff)
Medium: installazione testuale
Descrizione sintetica dell’intervento:
La nicchia sarà riempita con una lastra su cui troverà luogo un testo selezionato dall’artista e in seguito rinegoziato costantemente con la gente del quartiere.


Interventi già realizzati

Novembre 2013: Fabrizio Ajello (Firenze, Palermo)
Medium: azione relazionale
Descrizione sintetica dell’intervento:
L'artista ha coinvolto con un workshop, realizzato in collaborazione con l'Associazione intergenerazionale che gestisce il giardino di Borgo Allegri, i bambini che frequentano lo spazio giochi di tale area. Ad essi è stato chiesto di completare, su fogli preparati dall’artista, la parte mancante del dipinto interno al tabernacolo sito nel giardino.
La settimana seguente, partendo dalle indicazioni visive di tali disegni, l'artista ha presentato una serie di favole mescolanti realtà e finzione, messe in scena nello spazio antistante la nicchia.

Febbraio 2014: Giulio Delvè (Napoli, Berlino)
Medium: installazione relazionale
Descrizione sintetica dell’intervento:
L’artista ha realizzato il calco del palmo della mano di svariate persone dell’area di Santa Croce, interagendo con la comunità del quartiere presente per strada o in negozi, biblioteche, enti pubblici, sedi universitarie, etc. Tali calchi sono stati in seguito assemblati in una lastra e installati nella nicchia posta tra via Borgognona e via Filippina.

Marzo 2014: Christian Costa (Napoli, Varsavia)
Medium: installazione ambientale
Descrizione sintetica dell’intervento:
Al fine di recuperare una funzione per il tabernacolo di via Fanfani, spostato dalla sua sede originaria e ormai vuoto, l’artista vi ha installato delle formelle-impronta di ‘motivi araldici contemporanei’ raccolti in zona. Tali formelle hanno così preso il posto della decorazione e degli stemmi originali, ormai del tutto abrasi dal tempo.

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Spazi Docili [Docile Spaces] is pleased to announce the residency and the intervention of Jo Q. Nelson for the public art project Can we produce identity?
The artist will work on the niche in Piazzetta dei Del Bene from April 20th to 27th.
The niche will contain an image of a historical reconstruction of the area and a fake wooden scaffolding to evoke the lost historical and architectural context.

The Can we produce identity? project started in November 2013 and will end with the intervention of Brychan Tudor in May.
After the completion of the work in Florence, there will be a phase of presentations and documentary exhibitions to put the project in touch with different international artistic scenes and begin the preparations for the second edition.





Jo Q. Nelson

Her practice frequently involves bringing overlooked elements of the constructed environment to our attention. Pipes that carry the water we need, electrical conduits that provide the light and energy we consume, vents that circulate the air we breath – these banal, everyday necessities of built spaces are brought to light through subtle, simple, and often playful interventions. In rendering these elements visible we are reminded of our physical connections with the spaces we occupy. In pointing out our physical interdependencies with space she points to the construction of social space as well. A large aspect of her work involves the interactions that occur in social spaces, how people relate to the spaces around them, and how spaces influence how they relate to each other.
Her work makes frequent use of interviews and conversations with local inhabitants, responding to specific individual’s ideas of where they live, work and play.
These concerns have produced a wide range of projects, from large public billboards to small guerilla interventions of treehouses in urban spaces, absurd proposals for massive development projects to simple gestures that point out overlooked architectural embellishments. 





Short description of the project

Can we produce identity? is a project conceived and curated by Fabrizio Ajello and Christian Costa of Spazi Docili [Docile Spaces] and focused on the production of a series of contemporary art interventions in some niches in the historical center of Florence by Italian and international artists. The works will have to interact with the surrounding area and suggest new ways of using this kind of spaces.
These interventions will not permanently modify or damage the granted spaces.

For centuries niches and aediculae has been perceived and ‘lived’ as favoured location of the sacred; as real thresholds in space and time; as magic, dynamic places, functional for the life of both the passersby and the local communities. For a long time sacred and its representation, political polemic and citizens points of view, theatrical and metatheatrical mise-en-scene met in these spaces.
Today, in many Italian cities and in their peripheries, these aediculae has been encompassed in the intricate urban structure, often forgotten in corners of renovated buildings, emptied of their divine presences and turned into nests without life. Some of them still contain faded frescos or ex-votos defended by some glass, many others are only naked cavities by now, exposed to the elements and to pollution.

This is not a group exhibition scattered around the center of Florence.
The involved artists are used to work in public places. They also agreed to a process of strong negotiation and discussion of their intervention.
With this project we want to reinforce a model of public art aware of the intervention context, able to involve the communities who inhabit these places and to express their urgencies.
With this first series of interventions we want to begin a discourse focused on the reuse and the revitalisation of neglected areas of the city of Florence. We will continue over time to work on these processes through new editions of this project and an intense program of artistic actions in public spaces.

Next interventions schedule

May 2014: Brychan Tudor (Cardiff)
Medium: text installation
Short description of the intervention:
The niche will be filled with a plate on which there will be a text selected by the artist and subsequently constantly renegotiated with people of the neighborhood.

Already completed interventions

November 2013: Fabrizio Ajello (Florence, Palermo)
Medium: relational action
Short description of the intervention:
The artist, in collaboration with the intergenerational Association which runs the Borgo Allegri garden, involved with a workshop the children who attend the playground in that space. They were asked to complete, on sheets prepared by the artist, the missing part of the picture inside the tabernacle which is in the garden.
The following week the artist, inspired by the visual indications of these drawings, presented a series of stories - a mix of reality and fiction - staged in the space in front of the niche.

February 2014: Giulio Delvè (Naples, Berlin)
Medium: relational installation
Short description of the intervention:
The artist invited many people of the Santa Croce area to make a plaster cast of the palms of their hands, interacting with the local community on the street and inside shops, libraries, government offices, universities, etc. As a final act a composition of these casts, assembled to create a single surface of sculpture, was installed in the niche between Borgognona street and Filippina street.

March 2014: Christian Costa (Naples, Warsaw)
Medium: environmental installation
Short description of the intervention:
In order to recover a function for the tabernacle on Fanfani street, which was moved from its original location and is by now empty, the artist installed on it some panels-imprint of 'heraldic contemporary motifs' collected in the area. These panels took the place of the original decoration and coats of arms, now completely abraded by time.

1 commento:

  1. Here, in Krakow, the niches are still filled with copious Madonnas. Case in point beign the Florian Gate with its superqueer aediculum. Check it out.

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