mercoledì 28 luglio 2010

Le Murate: un esempio di spazio generico

Dopo una serie di derive presso l'area ex-carcere
delle Murate, oggi restituito in buona parte alla città,
ci interroghiamo sul sistema degli spazi generici, che
sembrano essere una panacea per tutte le realtà urbane
in attesa di attenzione da parte delle istituzioni. Lo
spazio generico è uno spazio misto, privo di identità,
senza chiare definizioni e funzioni, o meglio nasce già
preconfezionato, idealmente precostituito(basta fare
un passo e si possono trovare attività commerciali,
abitazioni, piccoli santuari, piazze adibite a temporanei
parcheggi, ristoranti, box office...), ma lo spazio generico
è anche uno spazio in bilico, pieno e vuoto, reale e fittizio,
sempre in attesa di mutamenti, uno spazio vago che fa
comodo a tutti ma non soddisfa in pieno i fenomeni
aggregativi. Non bastano infatti, le piazze con adiacenti
"centri per l'arte contemporanea" temporanei e silenti per
rigenerare una micro unità urbana. Sicuramente i lavori
sono ancora in fase di completamento, ma il campanello
d'allarme suona per le dichiarazioni inerenti lo spazio
di Sant'Orsola. L'idea che la politica imponga a San
Lorenzo una fotocopia architettonica e funzionale
delle Murate ci impone una riflessione. A cosa servono
in fin dei conti spazi anonimi, spazi da frazionare e
concedere attraverso bandi, quando poi non si crea
un'identità di quartiere, quando non si investe sulle
potenzialità culturali di questa città. Sia ben inteso,
non indichiamo come alternativa l'ennesima vetrina
per l'Arte Contemporanea, ma laboratori aperti al
quartiere, in sinergia con la vita di tutti i giorni.
Poter accogliere in questi spazi artisti e intellettuali, non
reclusi, ma in simbiosi con la gente, con la storia e le storie
dei quartieri, i sogni e le necessità dei cittadini. Esperienze
in Europa e in tutto il mondo indicano che non solo è
possibile un' integrazione di questo tipo ma spesso è
una carta vincente; un esempio su tutti è il MACBA a
Barcellona: http://www.macba.cat/controller.php).
Ecco allora alcune immagini delle Murate, sperando che nel
tempo l'immaginario della politica italiana possa includere
esperienze differenti da spazi omologati e plurifunzionali
ma in fondo senza una forte connotazione e un ruolo di
propulsione per lo sviluppo futuro di Firenze.






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